dd   ff

Asterismi binoculari e altre curiosità del cielo - 2a parte

 

Esiste una serie di oggetti celesti, detti "asterismi", che offrono numerosi spunti di osservazione.

Leggiamo nell'Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia di John Gribbin (Garzanti) alla voce

asterismo termine usato talvolta in passato come sinonimo di costellazione. Oggi lo si usa per indicare formazioni di grupi di stelle all'interno di costellazioni maggiori, come le Iadi o le Pleiadi nel Toro o la Contura o la Spada in Orione

Non ci occuperemo in questa pagina e nelle successive degli asterismi più famosi, come quelli citati da Gribbin, oppure altri come il Triangolo Estivo, L'Esagono Invernale o il Grande Carro, ma di cose un po' meno note, o più curiose, ma che si prestino in ogni caso ad essere osservate con i nostri amati binocoli.

Non tutti gli oggetti saranno asterismi propriamente detti: fra le "altre curiosità del cielo" ci saranno ammassi, stelle doppie e costellazioni estinte, ad esempio.

Ogni oggetto è identificato da una scheda divisa in 5 sezioni che riportano:

Nome
Dati fisici
Descrizione
Come individuarlo
Carte e immagini

Ho appreso dell'esistenza di questi oggetti dalle fonti più varie: riviste, libri, amici astrofili. Non si tratta di costellazioni, quindi non ci sono nomi stabiliti da una commissione dell'Unione Astronomica Internazionale. Forse qualcuno riconoscerà un oggetto che gli era noto con un nome diverso o che ha individuato su fonti diverse che probabimente non conosco - mi farà piacere se mi comunicherete ulteriori notizie con cui arricchire le schede.

Le mappe sono state realizzate con il software SkymapPro10 di Chris Marriot che ringraziamo

Gli oggetti sono caratterizzati da un indice di difficoltà espresso come segue:

Oggetti che non pongono particolari problemi nell'individuazione o nell'osservazione con binocoli di tipo standard (7x50, 10x50)
Oggetti di media difficoltà adatti a binocoli di dimensioni medie (16x70, 20x80)
Oggetti più difficili da individuare e/o da osservare, l'apertura e/o l'ingrandimento sono fattori determinanti (20x100 e oltre)

Buona lettura e Cieli Sereni a tutti

Paolo Morini

 

Linea di stelle nel Sestante
Asterismo nella costellazione del sestante, circa RA 10h48m Dec +03°00'

"Si tratta di una linea di 11 stelle. E' un oggetto AMPIO, adatto per l'osservazione al BINOCOLO e che si osserva bene sotto cieli scuri, dato che le stelle sono di magnitudine 8 o inferiore. Questa zona del cielo è molto vuota e di solito ci si avventura qui alla ricerca di deboli galassie.Gli ingrandimenti medio-alti nascondono del tutto questa bella configurazione che è sconosciuta ai più"

Questa la descrizione ricavata dal sito dell'astrofilo canadese B. Fenerty da cui ho tratto questa indicazione.

Si parte con lo star-hopping dalla stella Theta Leonis, seguento il precorso indicato. Il cerchio rappresentato ha un diametro di 4°.

 

 

 

L'anello magico (Fairy Ring) nel Cigno

Asterismo nella costellazione del Cygnus, ha un'estensione di 22' e si trova centrato rispetto alle coordinate RA 20h04m Dec 38°27'.

Citato nel numero di settembre 207 di Sky & Telescope da Sue French, e attrbuito dalla stessa all'astrofilo Kim Hyatt, è un asterismo che si trovapoco distante dalla Crescent Nebula.

Più adatto forse al telescopio, richiede binocoli di buona apertura e ingrandimento medio/alto.Quattro coppie di stelle segnano il bordo NW dell'anello.

La prima cartina mostra un cerchio di 4° di diametro che circonda l'asterismo. All'incirca sono 4° che separano l'asterismo dalla Gamma Cygni.

 

 

Il Sidus Ludovicianum (Ursa Major)

Stella di campo nei pressi di Mizar - Zeta UMa - coordinate RA 13h24m Dec +54°53'.

Nel 1998 presi parte alla manifestazione CielOstellato, organizzata dalla associazione "Gruppo Astrofili Columbia" e dalla rivista "Coelum".
In quell'occasione avevo portato il mio telescopio, un TeleVue Pronto e mentre stavo osservando la stella doppia Mizar e la sua "compagna" Alcor, mi si avvicinò il dott. Paolo Candy, noto appassionato di astronomia, chiedendomi di poter dare un'occhiata.
Felice di ospitarlo al mio telescopio, mise l'occhio all'oculare e disse:
-
Bella immagine, ma hai visto quella stellina a metà strada fra Mizar e Alcor? Mi sembra che abbia un nome particolare … mah, adesso non ricordo bene.
Un nome particolare per una piccola stella? Dovevo saperne di più.
Nel "Burnham's Celestial Handbook" trovai la notizia che

"la stella di 8a magnitudine che forma un triangolo schiacciato con Mizar e Alcor fu chiamata Sidus Ludovicianum ad opera di ammiratori di Ludovico V nel 1723.
La stella gli fu dedicata nella convinzione che fosse apparsa all'epoca, o che fosse addirittura un pianeta"

La mia ricerca proseguì, dal momento che volevo sapere qualcosa di più su questi ammiratori di Ludovico V.
Nel libro di Walter Ferreri "Atlante dell'Universo", scritto in collaborazione con P. Bianucci, trovai una immagine telescopica di Mizar e Alcor, con una freccia che puntava al Sidus Ludovicianum.
Ferreri scrive che la stella fu confusa per un pianeta da un astrofilo tedesco nel 18° secolo.
Quindi lo scopritore del presunto pianeta era un astrofilo!
E infatti Gabriele Vanin, nel suo libro "Osservatori pubblici" riporta che nel 1723 un astrofilo tedesco credette di aver scoperto una nuova stella o un pianeta: volendo dedicare la scoperta al suo principe, Ludovico V di Darmstadt, chiamò l'oggetto Sidus Ludovicianum.
Ritenevo che a questo punto le mie ricerche fossero giunte al termine, quando trovai una fonte di informazioni molto esauriente e completa al riguardo.
Leos Ondra è un astrofilo cecosclovacco che mantiene una home page interessantissima su svariati argomenti di astronomia e in essa si trova un articolo intitolato "A New View of Mizar".
Da questa pagina riportiamo le notizie riguardanti il Sidus Ludovicianum, e ringraziamo Leos Ondra che ci ha permesso la pubblicazione della traduzione e l'uso delle sue immagini.

È impossibile scrivere un articolo esauriente su Mizar senza parlare dei suoi due più famosi vicini.
Il primo, Alcor (80 UMa), facile da vedere a occhio nudo a 11' di distanza da Mizar, venne considerato a volte come il 5° membro del sistema di Mizar.
Questo è reso meno verosimile dalle misure della sonda Hipparcos sulle distanze di Mizar (81 anni luce) e Alcor (78 anni luce), che hanno una incertezza massima di 1 anno luce.
Tuttavia Mizar e Alcor hanno un moto proprio comune e si formarono insieme come elementi dell'ammasso stellare Collinder 285, meglio noto in inglese come "Ursa Major moving cluster".
L'astronomo inglese Richard A. Proctor scoprì nel 1869 che 5 stelle dell'Orsa Maggiore (Beta, Gamma, Delta, Epsilon e Zeta UMa) hanno un moto proprio comune.
La nozione corrente di Collinder 285 è quella di un ammasso di stelle molto aperto, vecchio di 300 o 400 milioni di anni, composto da circa 50 stelle sparse per tutto il cielo. Le 5 stelle di Proctor e alcune altre più deboli (come Alcor) formano il suo nucleo.

Già osservata da Benedetto Castelli nel 1616, una stella di 8a magnitudine nel campo di Mizar divenne nota come Sidus Ludovicianum un secolo dopo.
Johann Georg Liebknecht (1679 - 1749), professore di teologia e matematica alla Università di Giesen in Germania, notò questa stella il 2 dicembre 1722, mentre osservava il cielo con un rifrattore non acromatico da 1,8 metri di focale.
Credendo di avere colto un lento moto proprio fra le altre stelle, Liebknecht si convinse che era un nuovo pianeta e lo chiamò Sidus Ludovicianum (l'astro di Ludovico) in onore del suo monarca, il Langravio Ludovico di Hessen-Darmstadt.

Liebknecht fu comunque molto meno fortunato di Galileo con i suoi Astri Medicei (le 4 lune principali di Giove) o di William Herschel che dedicò il settimo pianeta, Urano, al suo re Giorgio lll di Inghilterra.
Mentre entrambi godettero dei favori dei loro potenti sovrani e il riconoscimento da parte dei colleghi astronomi, lo scritto di Liebknecht che annunciava la scoperta fu criticato duramente, e finì per essere considerato dai colleghi un nonsenso astronomico.
A parte questo curioso racconto, molto utile per ravvivare una osservazione pubblica di Mizar con il telescopio, il Sidus Ludovicianum è una stella di campo che non ha niente a che fare con l'ammasso dell'Orsa Maggiore, risultando circa 5 volte più lontana di Alcor.

Trovare il Sidus Ludovicianum è facilissimo, dato che si trova molto vicino a Mizar, Zeta UMa, la stella centrale del timone del Grande Carro

Le quattro stelle in questo campo di 15' sono Mizar A (1) (Zeta_1 UMa, m 2.27), la famosa binaria spettroscopica scoperta nel 1889, Mizar B (2) (Zeta_2 UMa, m 3.95), la sua compagna visuale distante 15", anch'essa una binaria spettroscopica, Alcor (3) (80 g UMa), una stella singola scoperta come variabile dal satellite Hipparcos (intervallo 4.04 – 4.07 mag) e infine il Sidus Ludovicianum (4) (HD 116798, m 7.59), la stella che fu scambiata per un pianeta.

 

Il Mini-Delfino in Pegasus

Asterismo nella costellazione del Pegasus, coordinate RA 23h03m Dec +23°17'

Interessante asterismo nella costellazione del Cavallo Alato Pegaso - sembra una copia ridotta e leggermente deformata della costellazione de Delfino.

Questo asteriso si trova sula congiungente Beta e Alfa Pegasi, all'incirca a 1/3 della distanza partendo dalla Beta.

 

Il vero Delfino

Il Mini-Delfino

 

 

The Caribbean Island (= Cuba) in Orione

Asterismo nella costellazione di Orione - Coordinate RA 05h49m Dec -0°41' - dimensione 20'.

Questo asterismo mi è stato indicato da alcuni amici astrofili americani e inglesi. Onestamente fatico a riconoscere in modo così evidente il perimetro dell'isola di Cuba - forse bisogna essere ossessionati dall'isola come lo possono essere cittadini americani di mezza età ...

La Cintura di Orione è un ottimo riferimento per individuare questo asterismo (il cerchio disegnato ha un diametro di 4°).

 

 

 

Torna all'indice